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© Gabriele Vitella

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enza l’Arte non potremmo essere vivi.


 
  18 Ottobre 2025

 
  Il canto e la memoria: Scarlatti secondo Valeria La Grotta  
 

 

Non è mai piacevole arrivare in ritardo su un disco, soprattutto quando il tempo trascorso ne amplifica l’importanza. Eppure ascoltare Prima d’esservi infedele di Valeria La Grotta con il Quartetto Vanvitelli non è soltanto un atto di recupero: è un gesto di riconciliazione con ciò che la musica barocca può ancora dirci oggi, in termini di intelligenza poetica e profondità umana.

Il titolo del disco – tratto da una delle quattro cantate di Alessandro Scarlatti qui incise in prima registrazione moderna – porta già in sé una promessa di intimità e confessione. E quella promessa è mantenuta, anzi superata. Non ci troviamo davanti a una mera impresa filologica, ma a una vera rinascita sonora: le cantate, nate per un ambiente privato e raffinato, rivivono qui come piccole tragedie interiori, microcosmi di passione e decoro, di misura e abbandono.

Valeria La Grotta si conferma interprete di raro equilibrio tra istinto teatrale e rigore stilistico. La sua voce, mai ostentata, disegna le linee melodiche di Scarlatti con una chiarezza che è insieme pensiero e respiro. C’è nella sua emissione qualcosa di immediatamente credibile, un fraseggio che sa accogliere il silenzio tanto quanto il suono. Non cerca la seduzione esteriore – la conquista le appartiene per grazia naturale, non per strategia.
La sua messa di voce scolpisce la parola poetica, la porta al centro del discorso musicale e la trasforma in gesto drammatico. L’ascoltatore avverte, già dal primo recitativo, una forma di sincerità non comune, quella che nasce solo da chi conosce la musica dall’interno, non come repertorio, ma come linguaggio.

E se la voce brilla per consapevolezza e misura, il Quartetto Vanvitelli le sta accanto con un’intelligenza cameristica da manuale. Non accompagna: dialoga, sospira, commenta. Il tessuto dei due violini si intreccia con la voce come in una conversazione settecentesca, di quelle dove ogni frase sottintende un galateo affettivo. Il basso continuo, morbido e trasparente, restituisce a Scarlatti la nobiltà dell’invenzione armonica, senza mai appesantirne la leggerezza.

È impossibile ascoltare questo disco senza pensare alla figura di Angela Voglia, detta “La Giorgina”, musa e interprete ideale del repertorio scarlattiano romano. Fu lei, nel tardo Seicento, a incarnare quella duplicità affascinante tra decoro e sensualità che la musica di Scarlatti conosce così bene. La Grotta non ne fa una citazione storica, ma una trasfigurazione: restituisce alla Giorgina non solo la voce, ma un corpo di memoria, una sensibilità moderna. È come se la cantante e la musicologa si fondessero in un solo gesto interpretativo – la curiosità storica alimenta l’emozione, e viceversa.

La bellezza di Prima d’esservi infedele risiede proprio qui: nella capacità di conciliare la competenza filologica con l’urgenza espressiva. La Grotta e i Vanvitelli non “illustrano” Scarlatti; lo abitano. Ogni recitativo è un piccolo laboratorio di retorica, ogni aria un frammento di psicologia musicale ante litteram. E quando il dolore diventa sospensione, o la gelosia diventa linea spezzata, ci si accorge che il barocco non è affatto un linguaggio morto, ma un prisma che riflette, con precisione chirurgica, le passioni di sempre.

Forse questo ascolto tardivo è stato un privilegio. Perché permette di cogliere il disco non come novità, ma come permanenza: non l’evento di un mese, ma la voce di un tempo lungo. In un panorama in cui la velocità consuma ogni cosa, Prima d’esservi infedele resiste come un oggetto di calma, di respiro, di sapienza. E sì, la voce di Valeria La Grotta è uno di quei rari strumenti che riescono a unire conoscenza e sentimento, misura e calore.
Meglio tardi che mai: certe scoperte hanno bisogno di maturare nel silenzio prima di rivelarsi pienamente.

 

 
  Gabriele Vitella
 
 

Dettagli incisione:

ALESSANDRO SCARLATTI – PRIMA D’ESSERVI INFEDELE, CANTATAS FOR SOLO VOICE WITH VIOLINS

Valeria La Grotta · Quartetto Vanvitelli

Arcana · A564 · 31 maggio 2024

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